RAV

  

Che cos’è il RAV

Il RAV (rapporto di autovalutazione) è, in estrema sintesi, la mappa della scuola.

Si tratta di un documento composto da più dimensioni ed aperto alle integrazioni delle scuole, in grado di fornire una rappresentazione della scuola attraverso un’analisi del suo funzionamento. Costituisce la base per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il piano di miglioramento.

È  redatto dal Dirigente Scolastico e dal Nucleo di Valutazione, che si impegnano a disegnare un quadro completo di quella che è la condizione complessiva dell’istituzione scolastica.

È  composto di 5 sezioni, a loro volta suddivise in aree:

  1. Contesto e risorse: si indicano i vincoli e le opportunità per migliorare i risultati degli studenti. In questo caso si tiene conto del contesto, appunto del territorio e delle istituzioni contingenti, per definire, autovalutandosi, quanto sia importante l’apporto educativo e formativo della zona.
  2. Esiti: qui vengono riportati i risultati scolastici degli alunni, sia quelli interni che quelli derivanti dalle prove INVALSI. Sono compresi anche i risultati a distanza e le competenze chiave di cittadinanza.
  3. Processi: in questa parte si entra nel vivo dell’offerta formativa, ma anche l’ambiente di apprendimento, l’inclusione e la differenziazione, il recupero e il potenziamento, la continuità, l’orientamento e soprattutto la leadership educativa del dirigente scolastico, le sue competenze manageriali, la valorizzazione delle risorse umane, la vocazione della scuola sul territorio e i rapporti con le famiglie. Bisogna scattare una vera e propria istantanea dell’istituto, partendo dai ragazzi, passando per il POF e arrivando alla gestione delle figure professionali.
    Questa è la Sezione più complessa, ma anche la più interessante, in cui dovrebbe esprimersi il ruolo del Nucleo di Valutazione che ha il dovere di rappresentare in modo chiaro e completo lo stato di salute dell’istituzione scolastica. Da questo punto parte, inoltre, il Piano di Miglioramento.
  4. Processo di autovalutazione: in questo passaggio ci si confronta con le autovalutazioni precedenti, in cui si delineano criticità, problemi e mancanze. Anche da qui dovrebbero partire le future azioni correttive.
  5. Individuazione delle priorità: si parla di ciò che, a partire dall’analisi fatta, si intende raggiungere da quel momenti in poi. Gli obiettivi “rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo”.  Quindi si va dal curriculum, progettazione e valutazione, ambiente di apprendimento, inclusione e differenziazione, fino alla continuità e orientamento strategico e organizzazione della scuola, sviluppo e valorizzazione delle risorse umane, integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie.

In calce a ogni area la scuola, dopo un’attenta lettura dei dati, ha individuato punti di forza e punti di debolezza oppure opportunità e vincoli, avendo come target il miglioramento.

Ogni area (tranne il contesto) prevede un’autovalutazione, la scuola infatti deve collocarsi in una scala da 1 a 7 motivando la scelta fatta.

Il RAV si conclude con l’individuazione di alcune priorità che costituiscono il primo passo verso il PdM (piano di miglioramento). Le priorità devono riguardare una o due aree riferite agli esiti e devono tradursi in traguardi di lungo periodo (3 anni).

Normativa di rifermento: DPR 80/2013 e Direttiva 11/2014 CM 47/2014; MIUR Nota n. 10701  22/05/19.

  

  

Allegati

Rendicontazione sociale - VRIC899009

RAV 2022 - 2025 - VRIC899009